Per alcuni è solo un insieme di luci strane in cielo. Per altri, è la prova definitiva che non siamo soli nell’universo. Ogni anno, in tutto il mondo, centinaia di persone dichiarano di aver visto oggetti volanti che sfuggono a qualsiasi spiegazione razionale.
Questo fenomeno ha una lunga storia e, nel corso dei decenni, è passato dall’essere un argomento da fantascienza a una questione discussa anche in ambito istituzionale e scientifico. Ma cosa sappiamo davvero? Quante di queste segnalazioni sono attendibili? E quali sono le teorie che cercano di spiegare il fenomeno?
Una cronologia del fenomeno
Le prime segnalazioni documentate risalgono a molto prima dell’era moderna. Alcuni storici fanno riferimento a testimonianze dell’antica Roma e della Cina imperiale, dove si parlava di “carri infuocati nel cielo” o “dischi dorati fluttuanti”.
Ma è nel XX secolo che l’interesse esplode. Nel 1947, un pilota statunitense, Kenneth Arnold, riferì di aver visto “nove oggetti brillanti” volare a velocità impressionante vicino al Monte Rainier, nello Stato di Washington. Usò l’espressione “flying saucers” (piattini volanti), che da allora entrò nel lessico popolare.
Il caso di Roswell
Pochi mesi dopo, a Roswell (New Mexico), un oggetto non identificato si schiantò in un campo. L’esercito annunciò il ritrovamento di un “disco volante”, salvo poi ritrattare e parlare di un pallone meteorologico. Ma il danno era fatto: da quel momento nacque la leggenda moderna degli extraterrestri sulla Terra.
Decenni dopo, documenti declassificati, interviste a ex militari e nuove indagini hanno riacceso il dibattito su cosa sia davvero accaduto in quel deserto americano.
Quanti avvistamenti ci sono ogni anno?
Secondo il National UFO Reporting Center, ogni anno negli Stati Uniti vengono segnalati oltre 5.000 avvistamenti. In Europa e in Sud America i numeri sono altrettanto alti, soprattutto in paesi come Francia, Italia, Brasile e Argentina.
La maggior parte degli avvistamenti avviene di notte e riguarda oggetti luminosi che si muovono in modo non convenzionale: accelerazioni improvvise, virate a 90°, stazionamento a mezz’aria.
Chi indaga su questi fenomeni?
Oltre ai ricercatori indipendenti, alcuni enti governativi si sono occupati ufficialmente del fenomeno:
- Progetto Blue Book (USA, 1952–1969): raccolse oltre 12.000 rapporti, la maggior parte dei quali fu spiegata. Circa il 5% rimase “non identificato”.
- GEIPAN (Francia): un’agenzia spaziale che analizza casi UFO con rigore scientifico.
- Pentagono: nel 2020 ha confermato l’esistenza di un UAP Task Force, dedicata allo studio di fenomeni aerei non identificati.
UFO o UAP?
Negli ultimi anni il termine “UAP” (Unidentified Aerial Phenomena) ha sostituito “UFO” nei documenti ufficiali. Il motivo? Rendere il fenomeno più neutro, lontano da connotazioni fantascientifiche. Ma nella sostanza, si parla sempre di oggetti che non trovano spiegazione immediata.
Teorie principali
1. Origine extraterrestre
La più popolare e affascinante. Secondo questa visione, gli oggetti sarebbero sonde, navi o droni di civiltà avanzate provenienti da altri sistemi solari. Le manovre impossibili, l’assenza di segnali radar e l’improvvisa sparizione sarebbero compatibili con tecnologie superiori alle nostre.
2. Tecnologie militari segrete
Un’altra teoria plausibile è che si tratti di prototipi militari iper-avanzati. Aerei stealth, droni ipersonici o progetti classificati. Alcuni incidenti potrebbero essere test sfuggiti di mano.
3. Fenomeni atmosferici non compresi
Luci, illusioni ottiche, fulmini globulari, riflessi. Molti avvistamenti potrebbero essere spiegati con fenomeni naturali rari ma reali. La scienza ammette che non tutto è ancora conosciuto nei cieli del nostro pianeta.
4. Allucinazioni o suggestione collettiva
In alcuni casi, il fattore psicologico può avere un ruolo importante. In situazioni di stress, isolamento o suggestione, il cervello può “costruire” esperienze che sembrano reali ma non lo sono.
Casi famosi e irrisolti
Rendlesham Forest (UK, 1980)
Numerosi militari americani di stanza in Inghilterra affermarono di aver visto un oggetto atterrare nella foresta. Furono trovate tracce fisiche, anomalie elettromagnetiche e testimonianze dirette.
Teheran (1976)
Due caccia iraniani tentarono di intercettare un oggetto non identificato. I sistemi elettronici andarono in tilt ogni volta che si avvicinavano. Anche il radar rilevò la presenza.
Tic Tac UFO (USA, 2004)
Un video rilasciato dal Pentagono mostra un oggetto bianco, senza ali, muoversi con accelerazioni estreme. I piloti coinvolti parlarono di un veicolo “non umano” e le immagini sono state confermate autentiche.
Le testimonianze dei piloti
Negli ultimi anni, numerosi piloti militari e civili hanno raccontato di aver osservato oggetti con comportamenti inspiegabili. Molti sono stati ascoltati dal Congresso USA in audizioni pubbliche, dando ulteriore peso al fenomeno.
Il comandante David Fravor, ad esempio, ha riferito che il suo radar non riusciva a bloccare il bersaglio, e che l’oggetto si spostava in modo istantaneo da una parte all’altra del radar. “Non ho mai visto nulla di simile”, ha dichiarato.
Perché il fenomeno affascina così tanto?
Perché unisce scienza, mistero, spiritualità e curiosità. È la possibilità che ci sia qualcosa oltre noi, qualcosa che sfida le leggi conosciute. È il desiderio antico di non essere soli nell’universo. È una domanda più grande di noi: siamo davvero l’unica intelligenza nel cosmo?
La questione della disclosure
Molti ricercatori chiedono trasparenza totale sui documenti classificati. Alcuni sostengono che i governi sappiano molto di più di quanto dichiarano. Negli Stati Uniti, sono state presentate proposte di legge per la declassificazione obbligatoria di tutte le informazioni sugli UAP.
Nel 2021, un rapporto dell’intelligence americana ha confermato l’esistenza di almeno 143 episodi non spiegabili. Non ha parlato apertamente di alieni, ma nemmeno li ha esclusi.
Cosa dice la scienza?
La comunità scientifica è divisa. Molti scienziati chiedono più dati, più strumenti di osservazione e meno sensazionalismo. Altri ritengono che la possibilità di vita intelligente altrove sia altissima, ma che le distanze cosmiche rendano improbabile il contatto diretto.
Tuttavia, la NASA e altri enti spaziali stanno sviluppando strumenti specifici per osservare e raccogliere informazioni su questi fenomeni. La ricerca si fa sempre più seria.
Conclusione
Che si tratti di tecnologia avanzata, fenomeni naturali o veri e propri visitatori da altri mondi, l’interesse per ciò che vola nei nostri cieli è più vivo che mai. La chiave sta nel mantenere la mente aperta, ma anche critica. Osservare, analizzare, indagare. Senza pregiudizi ma nemmeno senza rigore.
Perché in fondo, ogni volta che alziamo lo sguardo al cielo, stiamo cercando risposte. E forse, anche se non le troviamo subito, il viaggio stesso vale la pena.