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Action Figures: l'arte del collezionismo tra passione e investimento

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Un mondo in miniatura che racconta storie epiche

Chi non ha mai avuto tra le mani, almeno una volta nella vita, un piccolo personaggio in plastica, magari con mantello rosso o spada laser? Le action figures non sono solo oggetti: sono veicoli di memoria, passioni e – perché no – di investimento. Dal giocattolo da scaffale alla statuetta da esposizione, oggi il fenomeno ha raggiunto un livello di diffusione planetario. E non è solo per bambini, anzi: il cuore pulsante di questo mondo è spesso adulto, collezionista, meticoloso, appassionato di cinema, anime, fumetti, videogiochi.

Questo articolo è una lunga immersione nel mondo delle action figures, dalle loro origini storiche fino alle collezioni più sofisticate, con consigli pratici, riflessioni e uno sguardo al futuro. Non ci limiteremo a raccontarti “cosa sono”, ma esploreremo perché affascinano milioni di persone, cosa le rende speciali e come possono diventare parte di un vero e proprio stile di vita.


Dall’America anni ’60 all’esplosione giapponese

Le origini delle action figures moderne si trovano negli Stati Uniti. Era il 1964 quando Hasbro lanciò G.I. Joe, figura snodata con divisa militare, pensata per un pubblico maschile in alternativa alle bambole. Fu una mossa rivoluzionaria. Il termine “action figure” fu proprio coniato allora per evitare la parola “doll” (bambola), considerata poco virile per i bambini.

Il vero boom però avvenne negli anni ’70 con l’arrivo delle figure ispirate al mondo del cinema e della televisione. Star Wars, nel 1977, cambiò tutto. George Lucas ottenne i diritti sul merchandising e Kenner produsse una linea di action figures destinata a diventare leggenda: Luke Skywalker, Darth Vader, Han Solo… quei piccoli oggetti resero immortali i personaggi. Parallelamente, in Giappone, nacquero figure dedicate agli anime come Mobile Suit Gundam e Saint Seiya.


Ma cosa definisce davvero un’action figure?

Non è un giocattolo qualsiasi. Una action figure è:

  • Snodabile: ha articolazioni che permettono di posarla in diversi modi
  • Rappresentativa: raffigura personaggi di finzione o celebrità
  • Dettagliata: più è realistico il volto, il costume, la postura, più è apprezzata
  • Collezionabile: spesso venduta in serie, edizioni limitate o con accessori

Oggi esistono action figures di ogni tipo: supereroi Marvel e DC, personaggi degli anime giapponesi, protagonisti di videogiochi, film horror, serie Netflix, e persino figure reali come cantanti e politici.


Collezionismo o investimento? Entrambi.

C’è chi colleziona per passione, chi per completismo ossessivo, e chi per puro investimento. Alcune figures rare o ritirate dal mercato aumentano di valore anche di 10 o 20 volte nel tempo. Prendi una Hot Toys di Iron Man: venduta a 280€, può valerne 800€ pochi anni dopo se in condizioni perfette.

Il mercato dell’usato è attivissimo. Esistono siti di vendita, gruppi Facebook, app per catalogare la propria collezione. E chi entra in questo mondo spesso non riesce più a uscirne. È un hobby che crea dipendenza, nel senso buono: ti insegna a osservare i dettagli, ad aspettare con pazienza, a prenderti cura degli oggetti.


Le migliori linee da collezione (e cosa le rende iconiche)

Tra le case produttrici più amate troviamo:

  • Hot Toys: regina dell’iperrealismo, con licenze da Marvel a Star Wars
  • Bandai Tamashii Nations: per gli appassionati di anime e tokusatsu (Dragon Ball, Gundam, Kamen Rider)
  • NECA: horror, cult movie e musicisti con grande fedeltà ai dettagli
  • McFarlane Toys: action figure molto dinamiche, spesso in scala 7”
  • Hasbro: con le sue linee Marvel Legends e Star Wars Black Series è tra le più accessibili

Ogni collezionista ha le sue preferenze: c’è chi sceglie in base alla scala (6 pollici, 1/6, 1/12...), chi guarda solo il packaging, chi colleziona solo villain o solo protagonisti femminili. Insomma, c’è un universo dentro ogni collezione.


Display e conservazione: tutto conta

Non basta acquistare: bisogna anche sapere esporre. Le action figures sono spesso mostrate in vetrine, teche con luci LED, scaffali personalizzati. Alcuni le lasciano sigillate nel blister (“MOC” – Mint On Card), altri le posano dinamicamente (“loose” o aperte).

Attenzione all’umidità, alla polvere e alla luce solare diretta: possono scolorire il materiale o degradare le plastiche. L’uso di dischetti antiumidità o luci UV-safe è consigliato. Alcuni collezionisti investono in supporti specifici per pose acrobatiche.


Non solo figure: un ecosistema intero

Molti collezionisti non si fermano ai personaggi. Esistono anche:

  • Diorami: ambientazioni in miniatura, create o acquistate, per ricreare scene epiche
  • Accessori e set modulari: mobili, pareti, effetti speciali in plastica
  • Miniature custom: figure personalizzate con sculture fatte a mano o parti stampate in 3D

La creatività regna sovrana. E sempre più artisti vendono i propri kit online, aggiungendo ulteriore unicità alle collezioni altrui.


Le community: amicizie nate tra scatole e blister

Non c’è passione senza condivisione. Le community online di appassionati di action figures sono ovunque: YouTube, TikTok, Reddit, Discord. Alcuni canali superano milioni di visualizzazioni con unboxing, recensioni, “figure battles” (sfide tra pose), e showcase mensili.

Ci si scambia consigli, si fa trading, si discutono le scelte estetiche dei produttori. A volte si organizzano incontri locali, mostre, fiere dedicate. Alcune figure si possono acquistare solo in eventi come il Comic-Con di San Diego o Lucca Comics, e questo ne aumenta la rarità e il valore.


Fotografia creativa: quando le figure prendono vita

Un fenomeno in crescita è la toy photography. Con smartphone o reflex, i collezionisti fotografano le loro figures in pose spettacolari, spesso ricreando scene di film o battaglie immaginarie. Usano effetti pratici come fumo, sabbia, acqua vera, luci colorate, per ottenere scatti mozzafiato.

Questa forma d’arte unisce abilità tecnica, senso narrativo e amore per i personaggi. Le migliori foto ottengono migliaia di like su Instagram e Pinterest, e alcune sono esposte in gallerie vere e proprie.


Quanto costa iniziare? E quanto puoi spendere?

Si può cominciare con poco: 20-30€ per figure base (Marvel Legends, Black Series). Ma il budget può salire a centinaia o migliaia di euro per pezzi da collezione di alta gamma. Esistono action figures da:

  • 20-40€: linea base, buona qualità
  • 50-100€: figure articolate, scala 1:12
  • 100-300€: figure premium, dettagli eccezionali
  • 500€+: edizioni limitate, alta fedeltà, materiali pregiati

L’importante è sapere perché compri. Vuoi divertirti a posare e fotografare? Vuoi investire? Vuoi solo esporre in salotto un pezzo che ami da sempre?


Conclusione: oltre il collezionismo, un’identità

Collezionare action figures è qualcosa che va ben oltre l’oggetto fisico. È un modo per tenere viva una parte di sé, per celebrare storie che ci hanno segnato, per esprimere una personalità fatta di passioni, estetica, emozioni.

In una società dove tutto è sempre più digitale, frettoloso, volatile, tenere in mano una figure ben fatta – fatta per durare – ha qualcosa di rassicurante. È una forma di resistenza culturale, una dichiarazione d’amore verso i mondi che ci fanno sognare.

E se non hai mai iniziato, il momento giusto per comprare la tua prima action figure è oggi. Ma attento: potresti non fermarti più.

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